La penna Choi
Lo strumento principale che ha reso rivoluzionaria la tecnica di impianto DHi è la penna Choi. Questo strumento chirurgico, che come dice il nome stesso, ha la forma di una penna, è stato inventato in Corea del Sud nel 1992. Questa è uno strumento di precisione, un implanter le cui principali caratteristiche sono quelle di estrarre e impiantare con la massima precisione i bulbi piliferi. la precisione dello strumento è data dalla sua forma ergonomica, e dai suoi principali componenti cioè un ago cavo con foro della grandezza di 0.5 - 1.0 millimetro e da un piccolo motore interno che facilità l'estrazione del bulbo.
Inizialmente pensata per risolvere i problemi di calvizie dei pazienti asiatici, i cui capelli sono di norma più spessi di quelli di altre etnie, è stata successivamente modificata per essere resa performante su tutti i tipi di capelli e, quindi, diffondendosi rapidamente in tutto il mondo.
L principale rivoluzione portata dalla penna Choi consiste nella riduzione del tempo che passa tra l'estrazione del bulbo dalla zona ippocratica (cioè la parte del cuoio capelluto che cinge a fascia il retro della testa, nei pressi della nuca) e il successivo impianto nella zona target che si vuole rinfoltire. Considerando che i bulbi possono sopravvivere per un massimo di 6 ore al di fuori del corpo, è facile intuire quanto la riduzione dei tempi sia fondamentale per una buona riuscita di un intervento di rinfoltimento del cuoio capelluto. Prima, infatti, i bulbi dovevano essere tenuti fuori dal corpo per permettere al chirurgo di praticare le incisione sulla cute del paziente che precedevano l'effettivo impianto degli stessi.
La penna Choi, inoltre, potendo essere dotata di aghi cavi di diverse misure, risulta adatta alla maggior parte di tipologie di capelli.
Pro e contro della tecnica DHI trapianto di capelli
Pro
Una delle ragioni per cui si è creata la penna Choi è la riduzione dei tempi dell'intervento di trapianto. La particolarità della penna che permette l'incisione della cute e il contemporaneo impianto del bulbo pilifero, infatti, riduce di molto la durata totale dell'operazione chirurgica.
Tempi minori fondamentali se pensiamo che in questo modo l’unità follicolare resta meno tempo al di fuori dell’organismo, e viene maneggiata meno, con una probabilità di danno a suo carico sicuramente minore.
La riduzione dei tempi fa sì che il bulbo rimanga per un tempo minore all'esterno dell'organismo, subisca minori manipolazioni e quindi si riduce l'eventualità che il bulbo possa subire danni, aumentando la percentuale di sopravvivenza delle unità follicolari.
L'attenzione che si deve prestare nel caricare ripetutamente l'implanter pen senza rischiare di danneggiare l'unità follicolare richiede una particolare concentrazione sia da parte del chirurgo che esegue l'intervento, sia da parte dello staff tecnico. per questo motivo, normalmente vengono usate almeno 4-5 implanter pen in un singolo intervento. Ciò fa sì che l'operazione si svolga in modo nettamente più fluido.
Questa tecnica risulta più adeguata in caso di autotrapianto di capelli lunghi, in quanto non si dovrà ricercare il sito chirurgico dove andare ad effettuare il trapianto tra i capelli. Questo è il motivo per cui non occorre rasarsi totalmente nell'utilizzo di questa tecnica.
La tecnica DHI produce un ridotto sanguinamento. Questo oltre a portare un minor rischio di infezione accelera notevolmente la guarigione della zona interessata all'intervento e consente un recupero più rapido.
IN SINTESI
- Permette un più preciso controllo nell’angolazione
- Consente una più alta percentuale di bulbi vivi da impiantare
- Assicura una maggiore densità di bulbi impiantati sulla cute
- Riduce il sanguinamento e quindi il rischio di infezione
- Riduce i tempi di recupero e il ricovero post intervento
- Non è necessario la rasatura completa della testa
Contro
Occorre una manualità maggiore in chi esegue l'operazione per evitare che l'inserimento dell'ago cavo per l'estrazione del bulbo danneggi lo stesso.
Una scarsa padronanza dell'implanter pen può arrecare inoltre un danno anche alla cute del paziente, compromettendo la riuscita dell'attecchimento del bulbo
Questo determina anche un maggior costo dell'intervento, rispetto ad altre tecniche di autotrapianto.
Occorre un attento controllo dell'unità follicolare prima di procedere all'estrazione di questo tramite l'implanter pen, in quanto una volta caricato lo strumento chirurgico il bulbo non è più visibile e quindi non è più possibile osservarne lo stato
Gli aghi dell'implanter pen per garantire una perfetta riuscita dell'intervento devono essere perfettamente affilati. La nota dolente è che questi si rovinano molto facilmente e quindi la loro sostituzione è frequente. Ogni ago può funzionare al massimo della sua prestazione per massimo 2000 incisioni.
Il massimo di unità follicolari che si possono impiantare in una seduta si aggira intorno ai 3500-4000 bulbi.
IN SINTESI
- Il team che esegue l'intervento deve essere maggiormente preparato
- Ha un costo più alto rispetto ad altri metodi
- Possono essere impiantati al massimo 3500-4000 bulbi
- Non è consigliata in caso di capelli ricci
Nella valutazione dei pro e dei contro un confronto con uno specialista, perciò, è indispensabile prima di decidere con quale tecnica voler intervenire. A seconda delle esigenze individuali, infatti, a volte non è necessario intervenire con una tecnica DHI se lo specialista ritiene sufficiente procedere con un autotrapianto FUE.
Anche in questo caso, i primi risultati visibili possono essere riscontrati dopo circa 2-3 mesi dalla fine dell'intervento