Trattamento ortodontico
Prendersi cura della propria bocca non rappresenta solo un fattore estetico. Un corretto posizionamento dei denti non solo garantisce un sorriso perfetto e un ottimo equilibrio delle strutture scheletriche che donino al viso un aspetto armonioso, ma assicura anche una corretta masticazione.
Tutti questi obiettivi funzionali ed estetici possono venire meno quando siamo in presenza di una malocclusione, ovvero di una condizione nella quale i denti superiori e quelli inferiori non si incontrano perfettamente. Gli obiettivi del trattamento ortodontico sono proprio quelli di correggere questa condizione, attraverso cinque diverse fasi:
• Diagnosi
• presentazione del piano di trattamento
• applicazione dell'apparecchio correttivo
• controlli ortodontici
• contenzione
Le diverse fasi di un trattamento ortodontico
L'iter terapeutico inizia con un check up diagnostico, durante il quale verranno valutati in modo approfondito tutti i componenti del viso. Il rapporto tra le basi ossee dentali, le prospettive di crescita del paziente, le caratteristiche dei tessuti molli, la salute di denti e gengive e la funzione masticatoria e respiratoria forniranno indicazioni preziose per individuare la "lista dei problemi" che devono essere affrontati e risolti con il trattamento ortodontico.
Successivamente l'ortodontista e il paziente (o i genitori in caso di minore) analizzano insieme il piano di trattamento ortodontico, al fine di individuare le possibili opzioni. Se la malocclusione è grave potrebbero essere necessarie procedure aggiuntive complesse, come la chirurgia. Qualora il paziente non fosse motivato ad affrontarle, e in presenza dei presupposti, l'ortodontista individuerà le soluzioni alternative e illustrerà vantaggi e limiti. In questa fase verrà analizzata anche la particolare situazione del paziente in crescita, e valutato attentamente il miglior momento in cui intervenire con il trattamento ortodontico per garantire il maggior risultato con il minimo impegno per il cliente.
Il terzo step prevede l'applicazione dell'apparecchio ortodontico, progettato per applicare delle forze calibrate sui denti, sui mascellari e sui muscoli, al fine di giungere a una perfetta occlusione. Può trattarsi di dispositivi fissi o mobili, da selezionare in funzione della gravità dei difetti da correggere e da altri fattori. Occorre precisare che negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante, e gli strumenti dolorosi e ingombranti di un tempo si sono trasformati in dispositivi medici discreti ed efficienti. Anche la progressiva digitalizzazione dei processi di trattamento ortodontico è notevolmente migliorata, e oggi il dentista, attraverso una scansione digitale con lo scanner, riesce a prendere le impronte dentali senza dover più ricorrere a paste e impronte molto fastidiose per il cliente.
Sia che si tratti di un apparecchio ortodontico mobile che di uno fisso, dovrà essere controllato con periodicità. La frequenza dei controlli ortodontici viene stabilita dal medico, in base al tipo di apparecchiatura e alla fase del trattamento in cui si trova il paziente. In fase di controllo l'ortodontista verifica se i denti e le strutture circostanti si spostano secondo gli obiettivi prefissati.
La contenzione è l'ultima fase del trattamento ortodontico, e inizia nel momento in cui l'apparecchio viene rimosso. Si tratta infatti della fase di stabilizzazione del trattamento ortodontico, ovvero quella rivolta a consolidare e mantenere quanto ottenuto dal trattamento stesso. I denti sono tornati in posizione corretta, ed è importante mantenerli così fino a quando l'osso e le gengive non si siano adattate alle modificazioni indotte dall'apparecchio ortodontico. In quest'ultima fase le visite di controllo sono meno frequenti, e in quelle occasioni l'ortodontista "fotografa" il risultato ottenuto per poter monitorare attentamente ogni possibile modifica e prevenire eventuali recidive del problema trattato.